Codice di condotta per agenti pubblici

Il rapporto dei cittadinoi con la Pubblica Amministrazione registra un importante passo avanti con la LEGGE 5 SETTEMBRE 2014 N.141 "CODICE DI CONDOTTA PER GLI AGENTI PUBBLICI".

La legge, infatti, introduce nuovi principi e nuove norme che, nel precisare la corretta condotta che gli agenti pubblici sono tenuti ad osservare, mira a tutelare le legittime aspettative dei cittadini/utenti nei confronti della PA circa le modalità di erogazione dei servizi secondo principi di trasparenza, equità, efficienza, legalità.

Le disposizioni della legge sono applicate a qualsiasi persona impiegata da un soggetto pubblico o privato incaricato di svolgere servizi pubblici ed ai titolari di contratti di collaborazione o consulenza con carattere di continuità. Costituiscono inoltre principi di riferimento per la condotta dei membri del Consiglio Grande e Generale, dei Capitani e dei membri delle Giunte di Castello, dei membri del Congresso di Stato, dei magistrati e degli appartenenti alle Forze di Polizia per gli aspetti compatibili e fatte salve le speciali norme ad essi applicabili.

In relazione agli appartenenti alle Forze di Polizia, è stato approvato, mediante decreto delegato, uno specifico codice di condotta in conformità alle linee guida contenuta nel Codice Europeo di Etica per la Polizia di cui alla Raccomandazione REC (2001) 10 adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa il 19 settembre 2001.

Ecco alcuni dei principi base a cui gli agenti pubblici sono tenuti a uniformare il proprio comportamento e la propria operatività:

Legalità, imparzialità e discrezionalità
1. L’agente pubblico è tenuto a compiere i propri doveri nel rispetto della legge, delle istruzioni legittime e delle norme deontologiche relative alle sue funzioni.
2. L’agente pubblico opera in modo onesto, diligente ed efficace e svolge i propri doveri al meglio delle sue capacità, con competenza, equità e cognizione.
3. Quando le funzioni dell’agente pubblico comportano l’esercizio di potere discrezionale, l’agente pubblico è tenuto a esercitarlo in maniera imparziale, conformemente alla legge, ai principi di deontologia professionale e alle finalità del suo ufficio, tenendo conto unicamente dell’interesse pubblico e delle circostanze pertinenti.

(Rispetto delle Istituzioni e neutralità politica)
1. L’agente pubblico ha il dovere di rispettare le Istituzioni e di servire fedelmente la Repubblica e le autorità dello Stato costituite conformemente alla legge.
2. L’agente pubblico è tenuto ad agire in maniera imparziale e ad osservare le direttive, le decisioni o le azioni legittime delle autorità pubbliche nel pieno rispetto dell’autonomia dell’amministrazione dalla politica. Qualora l’agente prenda parte ad attività politiche, tale partecipazione non deve interferire con l’esercizio imparziale delle sue funzioni e con il perseguimento dell’interesse cui il servizio che svolge è finalizzato.

(Relazioni con l’utenza e ambito professionale)
1. L’agente pubblico ha il dovere di comportarsi sempre in maniera da preservare e rafforzare la fiducia dei cittadini e dell’utenza in genere, nell’integrità, imparzialità ed efficacia dell’Amministrazione, delle istituzioni e dei poteri pubblici.
2. L’agente pubblico in rapporto con l’utenza si fa riconoscere attraverso supporto identificativo messo a disposizione dall'Amministrazione.
3. Nell’esercizio delle sue funzioni l’agente pubblico non deve agire o omettere di agire in maniera arbitraria o discriminatoria a svantaggio di alcuna persona, gruppo di persone o organizzazioni e deve tenere in debita considerazione i diritti, gli obblighi e gli interessi legittimi altrui.
4. L’agente pubblico è tenuto alla cortesia e ad essere rispettoso e disponibile nelle sue relazioni con i cittadini e gli utenti in genere, nonché nelle sue relazioni con i propri superiori, colleghi e subordinati.
5. L’agente pubblico è responsabile nei confronti del suo superiore gerarchico.

La legge introduce inoltre l'obbligo di segnalare se gli viene richiesto di agire in maniera illegale, irregolare o contraria ai principi etici e di buon andamento dell’Amministrazione; eventuali violazioni commesse da altri agenti pubblici; attività illecite o criminali concernenti la funzione pubblica.
Sono inoltre precisate norme sui conflitti di interesse, sulle incompatibilità, sulla attività politica, su omaggi e vantaggi indebiti, sulla vulnerabilità  all’influenza altrui, sull'abuso dell’incarico ufficiale, sulla riservatezza circa le informazioni detenute, sull'uso delle risorse pubbliche e ufficiali.

Legge  5 settembre 2014 n.141 " Codice di condotta per gli Agenti Pubblici

Relazione illustrativa della Legge  del Segretario di Stato per gli Affari Interni e la Giustizia, Gian Carlo Venturini

Decreto Delegato 11 febbraio 2015 N.13 " Codice di condotta per gli appartenenti ai Corpi di Polizia "