Il giardino dedicato a Myriam Michelotti: approvata Istanza d'Arengo

Riferimento del Segretario di Stato per gli Affari Interni, Elena Tonnini, sull’Istanza d’Arengo che richiede che il giardino adiacente all’entrata della Cava dei Balestrieri sia dedicato a Myriam Michelotti (Istanza d’Arengo n.8 del 4 ottobre 2020)

 

Eccellenze,

i sottoscrittori dell’Istanza propongono di intitolare a Myriam Michelotti il giardino adiacente l’entrata della Cava dei Balestrieri, e motivano la loro proposta riportando brevemente le battaglie e i meriti portati avanti da Myriam Michelotti e delle donne componenti il  “Comitato per l’emancipazione della donna sammarinese”.

Io credo che quando vengono presentate Istanze d’Arengo per dedicare aree del nostro territorio a specifiche personalità sammarinesi, sia sempre un’occasione di arricchimento. Un’occasione per riscoprire la nostra storia, le nostre radici e, nel caso dell’istanza in questione, per ricordare quanto i diritti di cui beneficiamo oggi siano in realtà frutto delle battaglie dei sammarinesi venuti prima di noi, in questo caso di una delle protagoniste della vita politica della Repubblica, ossia Myriam Michelotti. Intendo vita politica nel senso più ampio e genuino del termine, perché come ricordano i sottoscrittori dell’Istanza, Myriam Michelotti non ha ricoperto ruoli istituzionali, non è stata membro del Consiglio Grande e Generale, ma è stata a tutti gli effetti una figura importantissima nella vita politica del nostro paese.  Politica intesa come attenzione alla “cosa pubblica”, come “servizio”, come attività portata avanti per dare un contributo migliorativo al paese.

Fa comprendere quanto potere sia in effetti in mano alla popolazione, quanto la capacità di cambiare, di migliorare il paese stia nelle mani dei cittadini, e non solo in quelle dei loro rappresentanti. E ci ricorda quanta determinazione occorra perché quello di Myriam Michelotti e del “Comitato per l’emancipazione della donna” non fu un percorso facile, ma pieno di ostacoli: il diritto di voto alle donne sammarinesi entrò in vigore il 1° gennaio 1960 (solo elettorato attivo) che poterono così votare per la prima volta alle elezioni del 1964. Sembrano tempi lontani ma tanti nostri concittadini se li ricordano ancora bene, e si ricordano bene in quali condizioni venne condotta la lotta per ottenere il diritto di voto. Perché mentre in Italia le donne votavano quasi da vent’anni, a San Marino ancora non vigeva il suffragio universale. Nei vari dibattiti consiliari anche nei primi anni ’50, i governi dell’epoca continuavano a negarlo in virtù del fatto che le donne sammarinesi ancora non godevano di pieni diritti civili e, pertanto, si riteneva non potessero avere accesso a diritti politici. Una posizione che metteva in luce il forte contrasto tra una repubblica italiana in cui le donne votavano già dal 1946, in un contesto in cui la legislazione per lungo periodo escludeva le donne dal voto insieme agli infermi mentali.

È bene ricordare questi passaggi per collocare la cornice culturale in cui le donne sammarinesi si sono trovate a portare avanti le loro lotte, una cornice in cui i partiti di sinistra (governo socialcomunista) non le tenevano in adeguata considerazione (mentre in Italia erano stati importanti sostenitori dei diritti delle donne) e il loro partito di riferimento, il Pdcs, a parole le sosteneva e, nei fatti, una volta al governo, procrastinava. Fino ad arrivare appunto al 1960, alle elezioni a suffragio universale nel 1964. Gli anni '60 sono anni in cui le donne decidono di fare sentire la propria voce, quindi nascono altri comitati all’interno dei partiti, nei sindacati e così via.  Bisognerà aspettare il 1973 per la legge sull’elettorato passivo.

Ho voluto riassumere, certamente in maniera non esaustiva, l’importanza di Myriam Michelotti per la nostra storia e la vita politica del nostro paese, per motivare il mio sostegno a questa Istanza la cui approvazione finale spetta, naturalmente, all’Aula.

Il parere positivo della Giunta di Castello di Città, che ringrazio, è pervenuto e disponibile sul sito del Consiglio.

 

 IL SEGRETARIO DI STATO

Elena Tonnini

 

 

Seduta del Consiglio Grande e Generale del  25 gennaio 2021

 

ESITO DELLA VOTAZIONE: Istanza approvata