Nessuna volontà di dividere i lavoratori, nessuna volontà di ledere la dignità degli stessi ne tanto meno colpevolizzare i dipendenti pubblici; nessun accordo sottobanco.

Queste in sintesi estrema le risposte ai proclami e alle voci che in questi giorni affollano i media e i social in merito alle proposte del Governo in tema di contenimento della spesa per il personale del settore pubblico allargato, e oggetto dell’iniziative di lotta del sindacato.

La Segreteria di Stato per gli Affari Interni ricorda che da diversi mesi sono state predisposte alcune proposte in tema: dalla riduzione di un ora settimanale di lavoro alla riduzione progressiva delle retribuzioni superiori a 1500 € passando per l’abrogazione di due giornate festive compensate con ore di permesso e alla diminuzione delle percentuali di remunerazioni degli straordinari e delle maggiorazioni; proposte ritenute dalle organizzazioni sindacali irricevibili in quanto le stesse devono essere oggetto di trattativa al tavolo del rinnovo contrattuale.

“Il Governo – commenta il Segretario di Stato Guerrino Zanotti – non intende colpevolizzare di nulla i dipendenti pubblici così come ha ripetutamente rifiutato le posizioni di chi tenta, più o meno velatamente, di indicare in questi ultimi uno dei problemi peggiori del paese. Altrettanto fermamente respingo le accuse di complicità con gli evasori e la proposta di far pagare le colpe di questi alle intere categorie economiche a cui appartengono. A tale proposito la legge di bilancio presentata prevede un potenziamento dei sistemi di controllo e una somma corrispondente € 1.700.000 derivante dall’emersione dell’evasione fiscale.”

In merito alle presunte provocazioni e accordi sotto banco vogliamo precisare che non vi è nulla di vero in tutto ciò: il Governo ha convocato le parti sociali per presentare i correttivi alla legge di bilancio depositata in prima lettura che era stata illustrata come detto anche al sindacato dichiarando la disponibilità ad intervenire con specifici emendamenti. Quindi non un tentativo strumentale per fare fallire lo sciopero o dividere le sigle sindacali, ma semplicemente un iter di confronto consolidato. Giova ricordare che sono stati altri Governi a siglare un contratto nel Pubblico Impiego con una sola confederazione sindacale.

Su presunti accordi sottobanco: indipendentemente da chiunque abbia affermato ciò, va precisato che la proposta di rinvio della decurtazione degli stipendi e dell’apertura di una trattativa da concludersi entro marzo 2019, il Governo l’ha presentata sia tenendo conto della proposta dell’USL fatta pubblicamente sia come tentativo di raffreddamento e ricomposizione del conflitto in essere con la CSU. Ergo, nulla di segreto visto anche che esiste una norma che determinerà chi ha i requisiti per sedere al tavolo contrattuale e per firmare eventuali accordi in virtù della maggiore rappresentatività. Una cosa è certa viste le condizioni in cui versa il bilancio dello stato e la volontà ferma di contenimento della spesa pubblica compresa la voce legata al costo del personale, è stato posto un limite di tempo per non incappare in tatticismi che potrebbero impedire il raggiungimento di tale obbiettivo concretamente entro l’esercizio finanziario 2019. “Nell’ambito della trattativa, tra Governo e Organizzazioni Sindacali, per il rinnovo dei contratti collettivi in essere nel Settore Pubblico Allargato, allo scopo di perseguire l'obiettivo di sostenibilità della spesa e tenuto conto delle esigenze di occupazione qualificata nel Settore Pubblico Allargato, in via straordinaria ed eccezionale, per l'anno 2019, è dato mandato al Congresso di Stato di emanare, entro il 10 aprile 2019, apposito decreto delegato, per una riduzione della spesa complessiva relativa al personale pubblico. L’intervento deve disciplinare elementi di risparmio non inferiore a euro 2 milioni e 600 mila In particolare devono essere contenuti i costi legati alla spesa per il personale del Settore Pubblico Allargato.”

“Questa è l’indicazione contenuta all’interno dell’emendamento predisposto per l’intervento specifico che decorrerà al più tardi dall’aprile 2019, afferma il Segretario Zanotti, con il quale il governo intende approcciarsi a carte scoperte al tavolo contrattuale che dovrà formalmente aprirsi dal gennaio 2019. Lo faremo con atteggiamento aperto a soluzioni condivise ma con la volontà come detto di giungere ad un risultato utile alle necessità delle finanze pubbliche.”

 

San Marino, 6 dicembre 2018