Treno Bianco Azzurro: dalla Fondazione FS sostegno per il recupero della vecchia ferrovia

Un convinto incoraggiamento che ha suscitato notevole entusiasmo per i progetti di recupero della vecchia tratta ferroviaria Borgo Maggiore – Città di San Marino subito, e dell’intera linea ferroviaria San Marino – Rimini successivamente, è giunto dalle parole dell’ing. Luigi Cantamessa, Direttore Generale della Fondazione FS, in visita in Repubblica nella giornata di domenica 9 agosto.
La Fondazione FS ha come fondatori Trenitalia, Rfi e Ferrovie holding e, dal prossimo autunno, annovererà fra i soci il Ministero per i Beni Culturali e Turismo, avendo ricevuto il pieno sostegno del Ministro Dario Franceschini per i progetti di recupero e preservazione della memoria storica e, soprattutto, per la riattivazione di ben 5 antichi percorsi ferroviari che stanno riscuotendo straordinario successo di pubblico.
Questo particolare obiettivo della Fondazione FS continuerà nel tempo in quanto la pratica ha dimostrato come queste linee godano del consenso del pubblico diventando componendi forti dello sviluppo del turismo locale.
Nell’incontro con i Segretari di Stato Gian Carlo Venturini e Giuseppe Maria Morganti, da tempo impegnati nella realizzazione di tale importante progetto, alla presenza dei vertici dell’Associazione Treno Bianco Azzurro e del presidente di Co.Mo.Do., arch. Massimo Bottini, l’ingegnere Cantamessa ha usato parole dirette e argomenti chiari, tesi a sottolineare le enormi potenzialità economiche che derivano dal progetto.
Luigi Cantamessa ha analizzato il ‘caso Rimini – San Marino’ mettendo in evidenza potenzialità addirittura superiori a quelle già realizzatesi nelle linee riattivate sul territorio italiano e di certo prossime a quelle del famoso trenino rosso della ferrovia del Bernina.
Salire sul treno Bianco Azzurro può provocare la stessa emozione e di certo lo “spettacolo della salita ardita al Monte Titano affrontata a bordo delle carrozze d’epoca” diventa di per se stesso fortissima attrazione turistica.
La riattivazione del tratto ferroviario non va visto come soluzione alla mobilità con Rimini, sostiene l’Ingegnere, ma come vera e propria attrazione turistica tanto che la linea deve avere le stesse caratteristiche dell’epoca e viaggiare ad una velocità che consenta di ammirare il paesaggio, con fermate strategiche lungo il percorso.
Come non fare immediato riferimento all’opportunità che si potrebbe generare per trasportare i visitatori diretti agli acquisti nei poli commerciali di Dogana verso il Centro Storico, magari con una fermata strategica al sito archeologico di Domagnano, appositamente valorizzato (progetto tra l’altro in corso di realizzazione), a Borgo Maggiore e ad altre splendide località naturalistiche e artistiche del territorio sammarinese?
Cita numeri e risultati l’ing. Cantamessa, quelli ottenuti dalla ferrovia retica, il Bernina Express, che porta attraverso un percorso mozzafiato mezzo milione di turisti l’anno da St. Moritz a Tirano, raggiungendo i 2.253 metri di altitudine, ma anche quelli di alcune tratte italiane riattivate, come la Sulmona – Castel di Sangro che attraversa il cuore del Parco nazionale della Majella dove centinaia di turisti si fermano per godere dell’offerta naturalistica (sentieri da percorrere a piedi, in bicicletta, a cavallo) e per acquistare prodotti tipici.
“Occorre cogliere – chiosa l’ing. Cantamessa - la capacità attrattiva di una ferrovia storica, in grado di generare una forte identificazione con la meta turistica: decido di andare a San Marino perché ci arrivo con il trenino Bianco Azzurro”.

Comunicato delle Segreterie di Stato per gli Affari Interni e Giustizia e per l'Istruzione e Cultura
San Marino, 10 Agosto 2015