Udienza di celebrazione 25° Anniversario riapertura Palazzo Pubblico - Intervento Segretario di Stato Elena Tonnini

 

Ecc.mi Capitani Reggenti,

On.li Segretari di Stato,

Gent.mo Arch. Zani,

graditi Ospiti,

 

“Il 26 settembre 1996 si sono conclusi i lavori di ristrutturazione del Pubblico Palazzo che erano iniziati il 7 marzo 1994 con l’intento di rinnovare l’edificio più importante della Repubblica, adeguandolo a nuove esigenze e funzionalità richieste da uno Stato moderno, nel rispetto della nostra storia e delle nostre tradizioni”.

Con queste parole si esprimeva il Deputato al Territorio Emma Rossi nella lettera di accompagno del volume “La sede nova della Repubblica” inviato ai sammarinesi nel febbraio 1997. Si tratta di una pubblicazione preziosa, curata dall’Architetto Gino Zani, con le fotografie di Gabriele Basilico. Preziosa perché illustra puntualmente le fasi di lavorazione, condotte su progetto dell’Architetto Gae Aulenti, gli studi, le rilevazioni topografiche, le criticità e le soluzioni adottate, ma anche alcune scoperte, del tutto inaspettate, che hanno riportato alla luce aneddoti di vita praticamente dimenticati.

Il dibattito che accompagnò la ristrutturazione di Palazzo, un quarto di secolo fa, fu lungo e molto acceso, nella continua ricerca di un equilibrio tra il mantenimento dell’identità e le nuove esigenze istituzionali. All’epoca non mancarono neppure coloro che suggerirono di spostare la sede del Consiglio Grande e Generale in altro luogo, più moderno e più facilmente fruibile ai lavori parlamentari, e riservare il Palazzo alle sole manifestazioni di rappresentanza. Alla fine però, questa ipotesi non riuscì a prevalere perché si temeva che il Palazzo, svuotato delle funzioni istituzionali per le quali venne edificato, non sarebbe riuscito da solo a rappresentare l’immagine della Repubblica, ben più antica delle sue pietre.

Quel Palazzo che aveva attirato le attenzioni politiche, diplomatiche e mediatiche di fine Ottocento, sicuramente sovradimensionato per un’attività politica di modeste proporzioni, risulta invece ampiamente insufficiente per una Repubblica che è profondamente cambiata e per una popolazione notevolmente aumentata.
La cristallizzazione dell’ideale medievale rischia di diventare un monumento a se stesso, le qualità architettoniche e storiche non sono più sufficienti ad assolvere i requisiti richiesti ad una sede parlamentare. È necessario abbattere le barriere architettoniche, prevedere uscite di sicurezza, modernizzare l’impiantistica, risanare la pietra e le parti in legno, dare una sede di alta dignità alla Reggenza.
La decisione viene presa in tempi brevi: il progetto di ristrutturazione viene affidato ad uno degli architetti più famosi del Novecento: Gae Aulenti; alla supervisione architettonica delle opere viene assegnato l’architetto sammarinese Gino Zani.

Ecco le parole dell'architetto Aulenti: “Sono convinta che come luogo della memoria storica di tutti i sammarinesi fosse giusto fare un intervento molto contenuto e controllato al fine di raggiungere il massimo livello di funzionalità insieme ad un uso più contemporaneo di questi spazi”. Questa la filosofia seguita dall’architetto Aulenti, che interviene su ogni parte della struttura, ma lascia inalterata la sua percezione di insieme. Ovvero l’immagine iconica della sede del potere della Repubblica.

I lavori iniziano il 7 marzo del 1994 e terminano il 26 settembre del 1996. Sono anche l’occasione per riscoprire frammenti di storia risalenti addirittura alla Domus Magna, reperti ceramici che non hanno grande valore artistico, ma che testimoniano una quotidianità di cui si è perduta la memoria.
Ogni piccolo dettaglio dei lavori, le fasi progettuali e di realizzazione, i restauri, le nuove soluzioni per gli arredamenti e per i servizi, sono stati puntualmente documentati nel volume, citato in apertura, che oggi rimane come preziosa testimonianza del restauro di Palazzo Pubblico.

Nonostante i cambiamenti intercorsi dalla fine del XIV secolo ad oggi, la simbologia del Palazzo Pubblico non è mai cambiata. Simbologia che qualche mese fa è stata oggetto di una interessante dissertazione del prof. Verter Casali, che ci ha ricordato come il Palazzo Pubblico custodisca al proprio interno oltre duecento simboli grazie ai quali rimane sempre vivo il passato più remoto della Repubblica.

E anche oggi che celebriamo i 25 anni della sua ristrutturazione, nelle sue pietre è scritta la storia di un Paese unico al mondo. Un Paese che nello stesso nome “San Marino” identifica: una Repubblica, il suo Santo Fondatore e la sua capitale. Ovvero i valori più profondi e la storia che sono racchiusi nella parola "libertà".

 

Il Segretario di Stato per gli Affari Interni, Elena Tonnini

 

San Marino, 29 settembre 2021 / 1721 d.F.R.

 

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