Consulenze Segreterie, PA, Enti: riordino e trasparenza

Il tema delle consulenze ha sempre rappresentato un aspetto di significativo interesse per la politica e la cittadinanza, anche a causa di una normativa in materia alquanto frammentata e di un utilizzo eccessivo di contratti e convenzioni da parte delle Segreterie di Stato, PA, Enti pubblici e Società partecipate. 

Perseguendo gli obiettivi della trasparenza degli atti da parte dell’Esecutivo e della Pubblica Amministrazione, il Congresso di Stato si è attivato per introdurre adeguate ed efficaci linee guida al fine di un corretto impiego di tali strumenti a beneficio dello Stato. 

Tale obiettivo si è concretizzato specificatamente mediante l’adozione delle delibere n. 8 del 29 giugno 2020 e n. 7 del 22 marzo 2021 nonché tramite l’individuazione di un modello di disciplinare di incarico valevole per tutti, con lo scopo di eliminare le molteplicità di contratti, spesso dal contenuto più variegato e uniformare il trattamento normativo agli stessi applicabile. 

È stato inoltre effettuato un riordino dei capitoli di spesa su cui far confluire i costi relativi alle consulenze, al fine di operare un maggiore controllo sulle stesse, dando contestualmente un apposito mandato alla Direzione della Finanza Pubblica di elaborare e trasmettere alle Segreterie di Stato Affari Interni e Finanze e Bilancio, ogni sei mesi, un prospetto riepilogativo di tutte le consulenze e collaborazioni vigenti nel Settore Pubblico Allargato, negli Enti e Società partecipate. 

Si evidenzia infine che l’andamento delle consulenze solo nella PA in senso stretto, senza Enti e Società partecipate, ha registrato una importante crescita dal 2002 al 2007 per oltre 2 milioni e 700mila euro, per poi diminuire gradualmente nei periodi successivi (si veda grafico allegato). 

Elena Tonnini, Segretario di Stato per gli Affari Interni: “Le consulenze sono uno strumento prezioso in uno Stato piccolo come il nostro che al proprio interno non copre tutte le competenze e i settori con cui l’Amministrazione è spesso chiamata a confrontarsi, ma l’opacità e la dispersione dei dati e della spesa rischiano di generare abusi e distorsioni. Grazie a questi interventi andiamo ad agire sia sulla quantità sia sulla qualità della spesa pubblica: il riordino è di per sé un’attività a beneficio della trasparenza perché quando gli iter sono chiari, condivisi e pubblici aumenta la platea dei soggetti che hanno facoltà di monitorare. La pubblicazione on line rappresenta un forte segnale in questo senso. Al tempo stesso, è importante che lo Stato valorizzi le professionalità già presenti nell’Amministrazione e quindi ricorra alle consulenze solo in casi temporanei ed eccezionali.” 

 

Comunicato stampa - San Marino, 23 aprile 2021/1720 d.F.R.