Fine del precariato, flessibilità delle risorse umane, minori costi

Maggiore flessibilità negli strumenti generali di pianificazione delle risorse umane in linea con le esigenze di adattamento alle mutevoli necessità dell’Amministrazione, contenimento dei costi, professionalità più alte e garanzia di sistemi chiari, trasparenti ed equi per i nuovi reclutamenti. Sono questi i cardini del nuovo modello organizzativo della P.A., definito con  la ratifica ieri in Consiglio Grande e Generale dell’Accordo Governo-Sindacati per il superamento del precariato nel settore pubblico allargato, del relativo Decreto Delegato 26/02/2016 n.23 e del Decreto 12/05/2016 n. 60 “Primo fabbisogno del Settore Pubblico Allargato”.

“Interventi – ha spiegato il Segretario per la Funzione Pubblica, Gian Carlo Venturini – che rappresentano un tassello fondamentale nel complesso ed articolato processo di riforma della Pubblica Amministrazione, avviato nella scorsa legislatura e proseguito nella corrente, a partire dall’adozione del Decreto Delegato 23 gennaio 2015 n. 3  sui Profili di Ruolo. L’introduzione dei Profili di Ruolo consentirà di superare definitivamente i vecchi mansionari della Dotazione Organica, garantendo una maggiore flessibilità e intercambiabilità delle risorse umane.

Si è data inoltre una risposta alla problematica dei precari, con l’opportuno riconoscimento del loro percorso lavorativo dopo numerosi anni di precariato e si è delineato per il futuro un quadro per il reclutamento definitivo del personale pubblico mediante procedure concorsuali. Il fabbisogno rappresenta infatti il presupposto necessario e imprescindibile per riavviare, dopo circa vent’anni, le suddette forme  di reclutamento. In questo senso và anche l’adozione del Regolamento n. 11 del 23 maggio 2016 “Norme per la costituzione dell’Albo dei Requisiti dei Commissari delle Commissioni Giudicatrici di Concorsi Pubblici ed Interni”.

Il quadro del fabbisogno, frutto di un lungo e proficuo confronto con le Organizzazioni Sindacali, si attesta complessivamente su  circa  3.657 unità (compresi gli Enti del settore pubblico allargato, Dirigenti, Diplomatici,Poste, Salariati AASLP, ecc.).  L’attuale fabbisogno conferma il trend di riduzione dei dipendenti pubblici, che ha consentito notevoli risparmi in termini economici, quantificabili, nell’arco del quadriennio 2012-2015,  in circa 10 milioni di euro.
Come si evince dai dati ufficiali pubblicati dal Bollettino di Statistica, si è passati dalle 4.241 unità del marzo 2010 alle 3709 del marzo 2016 (complessivamente -12,5%). Un ridimensionamento dettato non solo da pensionamenti, ma anche soprattutto da scelte strategiche di riorganizzazione, diffusione di nuovi strumenti  tecnologici e valorizzazione delle professionalità esistenti.  Il tutto senza  eliminare i servizi, grazie all’impegno di Dirigenti e dipendenti che ne hanno garantito la funzionalità.

I provvedimenti varati dal Governo sono andati nella direzione di rendere più competitiva la PA per sostenere il sistema Paese, gli imprenditori, gli investitori e l’intero tessuto sociale – aggiunge il Segretario per il Lavoro Iro Belluzzi. – L’ ottimizzazione dell’organico ha consentito di ridurre le spese per il personale senza diminuire la qualità dei servizi e di definire l’inquadramento del personale in maniera pertinente. D’ora in avanti, raggiunto il “punto zero”, la  copertura del fabbisogno sarà affidata  solo ai concorsi, un elemento di equità e di garanzia della meritocrazia. La maggiore flessibilità della PA – ha aggiunto Belluzzi - ne consente la maggiore adattabilità ai mutamenti del Paese nelle varie contingenze storiche. “La PA deve essere pronta a rimodularsi per cogliere le sfide della società”.

La Pubblica Amministrazione è la più grande azienda di San Marino - osserva il Segretario Mussoni - che viene sempre più allineata al comparto privato. La definizione del fabbisogno risponde a una logica organizzativa che segue anche alle minori entrate finanziarie. L’ISS ha ridotto il personale di circa l’8%, una sfida difficile per mantenere servizi, efficienza, presenza e ridurre i costi. Si tira una riga che divide da un passato di incertezze. Il prossimo passo sarà l’intervento sulle retribuzioni.  Nel complimentarsi col collega Venturini per la capacità di guidare la complessa azione di superamento del precariato e di definizione del fabbisogno, “ci sono ancora sfide da vincere” – ha aggiunto il titolare della Sanità. “C’è ancora burocrazia, si dovranno rivedere gli orari dei servizi, la flessibilità ecc. Ma ora è stata attuata una premessa indispensabile”. D’ora in avanti non si faranno più stabilizzazioni perché si avrà un quadro certo che, soprattutto nell’ISS,  avrà un’incidenza importante sulla stabilità dei servizi”. Dopo la Legge del 2004, quello ratificato ieri è il primo fabbisogno fatto per l’ISS, e tiene conto anche del personale che sarà destinato al Casale La Fiorina, diventato di diritto pubblico.